Milano, 16 gennaio 2012



Preg.mo Senatore

Prof. Mario Monti

Presidente del Consiglio dei Ministri


Sono un agricoltore che, da sempre, svolge l'attività di imprenditore agricolo. Mi permetto di scriverLe per sottolineare un aspetto della manovra “Salva Italia” che il Governo, da Lei presieduto, ha recentemente varato. Il riferimento, nello specifico, è relativo alla iscrizione dei fabbricati rurali al Catasto degli Immobili, sino ad oggi iscritti al Catasto Terreni. Tale provvedimento porta, come misura diretta, ad una forte perdita di competitività dell'intero settore agricolo nazionale che già oggi sconta, tra l'altro, problemi pesantissimi di concorrenza dovuti alla globalizzazione. Sono difficoltà oggettive che ritroviamo tutti i giorni, oltretutto, sulle tavole di tutti i cittadini.


È assolutamente fuori dubbio la volontà degli agricoltori – e mia nello specifico – di pensare di non voler dare il proprio contributo per superare la pesantissima crisi che attraversa l'Europa e la Nostra Nazione. Siamo infatti perfettamente consci che tutti gli agricoltori devono dare il loro apporto, ma ciò non può avvenire abbassando il livello di concorrenzialità delle imprese agricole.


I fabbricati rurali non possono essere assimilabili ad altri edifici perché sono destinati alla produzione e l'attribuzione di una rendita autonoma determina un duplice aggravio, colpendo i redditi – già al limite della sopravvivenza - degli agricoltori. Ma non solo. La precarietà di molte strutture agricole può portare anche a far ritenere che sia più opportuno abbattere tali fabbricati, spesso fatiscenti, con un gravissimo danno in termini architettonici, storici, culturali e paesaggistici.


Come può un agricoltore ritenere di “salvare” un fabbricato rurale quando la tassazione, a cui tale bene è sottoposto, mette a rischio la prosecuzione stessa della sua azienda e della sua attività?


Ciò che gli agricoltori chiedono è oculatezza ed equilibrio affinché non vengano messe in ginocchio realtà produttive che operano, vivono e producono “sotto il cielo” e che nel tempo hanno saputo dare un notevole apporto al “made in Italy” a vantaggio di tutto il Nostro Paese.


Per questi motivi, sono a sollecitare un Suo interessamento affinché questi provvedimenti possano essere rivisti nell'interesse del comparto agricolo e dell'intera economia dell'Italia.


Grato per l'attenzione che vorrà dedicare alla presente, mi è particolarmente gradita l'occasione per porgere i migliori auguri di buon lavoro.


Mario Vigo